TERAMO – E’ stato approvato dalla Giunta e dovrà passare al vaglio del Consiglio comunale il Bilancio di previsione del 2013. Un Bilancio che è lo specchio del difficile momento che stiamo attraversando, non solo dal punto di vista economico, ma anche di quello normativo: sono state infatti le incertezze delle leggi nazionali, delle norme relative all’Imu e dei tagli governativi ad aver rallentato l’approvazione del documento programmatico, che, arrivando ormai a fine anno, di programmazione ha ben poco.
SERVIZI A RISCHIO – L’elemento che richiama maggiormente l’attenzione, perché riguarda in prima persona i cittadini, è rappresentato dai servizi, come gli scuolabus, le mense, gli asili nido, ma anche l’assistenza ai disabili, ai minori stranieri non accompagnati, e tutto ciò che attiene al sociale in genere. Per quest’anno non c’è stato un taglio di questi servizi, che il Comune, nonostante le difficoltà, ha deciso di mantenere invariati, seguendo la linea-guida più volte ribadita: “Scuola e sociale” non si toccano. Allo stesso tempo anche le tariffe e le tasse locali, come ad esempio la Cosap, sono rimaste invariate. Ma tutto questo è destinato a cambiare. «Quest’anno – commenta l’assessore al Bilancio Alfonso Di Sabatino Martina – siamo riusciti a mantenere invariate queste voci. Purtroppo dal prossimo anno questo non sarà più possibile, perché la spesa corrente continua ad aumentare: nel 2013 è salita di circa 1,5 milioni (attestandosi sui 45 milioni in tutto), per aumenti che definirei fisiologici e che riguardano proprio queste voci. Al contrario, la spesa relativa al personale è diminuita. Non basterà, purtroppo, ridurre le spese accorpando le sedi comunali o prendendo altri accorgimenti: è tempo di scelte politiche, difficili ma necessarie, viste le difficoltà delle casse dell’Ente. Bisognerà quindi decidere dove tagliare e cosa sacrificare. I servizi scolastici, ad esempio, ci costano circa 3 milioni di euro, ma allo stesso tempo rivestono una grande importanza per le famiglie. Sarà una sfida difficile a cui sarà chiamato chi dovrà governare questa città».
MINORI ENTRATE, MENO MANUTENZIONI – E se le spese aumentano, le entrate diminuiscono. E’ di oltre 2,5 milioni il taglio sui trasferimenti governativi, che si va ad aggiungere a quello degli anni passati. Addirittura c’è il rischio che il Comune debba restituire anche una parte dell’Imu. Si sono ridotte anche le entrate relative agli affitti, un ulteriore problema si avrà quando anche i locali dell’Oviesse resteranno sfitti, anche se il Comune sta correndo ai ripari con un nuovo. E’ andata invece meglio per quanto riguarda i servizi di affissione, che sono stati esternalizzati, così come lo sarà la gestione degli impianti sportivi. «Una scelta – commenta l’assessore – che si è rivelata positiva: nonostante anche le entrate del settore affissioni siano in calo, il bando prevedeva che al Comune il concessionario versasse una quota fissa». Sempre meno sono anche i fondi per le manutenzioni: le entrate della Bucalossi, già in netto calo, perché anche le costruzioni sono diminuite, normalmente impiegate per gli interventi sugli asfalti, sono state in parte (circa 850 mila euro) utilizzate per coprire la spesa corrente.
CAPITOLI AZZERATI – Prima di tagliare su scuola e sociale, il Comune ha provveduto a ridurre in maniera consistente i fondi destinati a Cultura, eventi, e al Gabinetto del sindaco. «Capitoli che si sono praticamente azzerati per la carenza di fondi e per riuscire a mantenere intatti gli altri servizi – conclude Di Sabatino -. Abbiamo davvero tagliato tutto quello che si poteva tagliare, dal prossimo anno si dovrà iniziare a fare scelte diverse, che finora è stato possibile rinviare ma che diventeranno improrogabili».